UNCEM PIEMONTE UNIONE NAZIONALE DEI COMUNI DELLE COMUNITA' E DEGLI ENTI MONTANI
Delegazione Piemontese

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Sin dalla loro istituzione – con legge regionale 21/2016 – e ancor prima, le Associazioni fondiarie (ASFO) hanno rappresentato una delle grandi innovazioni degli ultimi dieci anni per rigenerare il territorio montano piemontese. Insieme a “Cooperative di Comunità” e “Comunità energetiche” sono strumenti decisivi per contrastare abbandono e spopolamento, impoverimento (materiale e sociale) e sperequazioni. “La frammentazione fondiaria è una grande emergenza dell’Italia che ancora non ha saputo, come altri Paesi europei hanno già fatto, affrontare il tema della ‘ricomposizione fondiaria’ – spiega Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte, che stamani a riunito a Torino i Presidenti e i coordinatori delle 40 ASFO esistenti in Piemonte – La riduzione della superficie agricola utilizzata e la frammentazione fondiaria è secondo Uncem la ‘sfida delle sfide’, data la sua importanza strategica. Accanto a uno dei problemi maggiori del nostro tempo di transizione ecologica, nelle aree urbane, e in parte anche nelle zone rurali, è indubbiamente il consumo di suolo, nelle zone montane e collinari questa problematica è importante al pari dell’abbandono di suolo e di spazi utilizzati in passato, con la conseguente riduzione dei servizi ecosistemici-ambientali che il territorio garantisce, l’indebolimento dei versanti, l’aumento di bosco d’invasione, la fragilità delle montagne, con conseguente aumento di rischio di dissesto idrogeologico”.

Le Associazioni fondiarie ove nascono permettono una serie importante di esternalità, ambientali, sociali, materiali, economiche. Occorre – secondo Uncem – un percorso di supporto, rilancio, potenziamento delle Associazioni fondiarie. “Con il Piemonte che, come per altre politiche per i territori e per la montagna, ha aperto, sin dagli anni Cinquanta, preziose vie istituzionali e operative nazionali – evidenzia Colombero – Il superamento della parcellizzazione fondiaria, tema portante per una opportunità di agricoltura nelle zone montane, deve essere inserito nel Programma di Sviluppo rurale nazionale 2023-2033. Non solo con una dimensione verticale, bensì considerando le ASFO beneficiari di molteplici misure e sottomisure del PSRN. Questa istanza deve essere portata ai tavoli nazionali, oltre che da Uncem, dalla Regione Piemonte”.

I territori montani sono già capaci di rispondere alla transizione ecologica e alle sfide della crisi climatica in corso. Le Associazione fondiarie sono una risposta alla crisi e sono già elementi portanti, per le aree montane, della transizione. Sono contro teorie culturali della wilderness e dell’inselvatichimento. Le ASFO dunque sono parte delle Green communities e della Strategia nazionale Aree interne. “I Comuni devono supportare, promuovere, ascoltare i rappresentanti delle ASFO – spiega ancora Colombero – così da indirizzare insieme un percorso virtuoso di sviluppo del territorio, a vantaggio dell’intera comunità locale”.