UNCEM PIEMONTE UNIONE NAZIONALE DEI COMUNI DELLE COMUNITA' E DEGLI ENTI MONTANI
Delegazione Piemontese

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A Pinasca chiude Unicredit. Via lo sportello bancario. Il secondo chiuso in nove mesi dopo l’abbandono del territorio da parte di Intesa San Paolo. Fa bene il Sindaco del Comune della Val Chisone, Roberto Rostagno, a essere arrabbiato. Non è il solo. Uncem invierà stamani una lettera ai vertici della banca, ad ABI e al Governatore Visco. L’ennesima. Perché a queste smobilitazioni, gravi e ritengo scandalose, devono seguire azioni istituzionali e politiche. Serve un quadro normativo che tuteli i territori e preservi i servizi. Le banche se ne vanno? I cittadini hanno una soluzione per esprimere il loro sdegno. Oltre alla protesta davanti alle filiali in chiusura, come abbiamo già fatto e rifaremo con più forza, i cittadini spostino i conto correnti. Li portino alla posta ad esempio, stante l’impegno forte di Poste Italiane a offrire nuovi servizi. Un impegno che guidiamo con Uncem e che dà già buoni risultati in termini di fatturato per l’azienda. Le banche non l’hanno capito. Investire in questi territori farebbe loro bene per tornare con i piedi per terra. Invece scelgono di andarsene perché ci reputano ‘a fallimento di mercato’, non approfondendo processi sociali che oggi e domani rimettono al centro i territori montani e i piccoli Comuni. I paesi che fanno il Paese. I board delle banche, da qualche grattacielo milanese, non capiscono le dinamiche sociali e culturali del Paese. È una gravissima miopia. Ai danni delle comunità di Pinasca, Condove e tanti altri Comuni italiani. Piccoli ma al centro del futuro.