UNCEM PIEMONTE UNIONE NAZIONALE DEI COMUNI DELLE COMUNITA' E DEGLI ENTI MONTANI
Delegazione Piemontese

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“Oggi sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte i risultati del bando per le Botteghe dei servizi. Complimenti e buon lavoro a chi è stato finanziato. Sono certo ve ne saranno ulteriori, con altre risorse. Sono preziose e a prova di futuro. Ringrazio la Regione, con il Presidente Cirio, il Vicepresidente Carosso, il Direttore Crotta e la Dirigente Musolino per il lavoro fatto insieme nel costruire questa misura, parte della Strategia per la Montagna. Il commercio in montagna soffre e con queste azioni si sostengono negozi, bar, imprese. Non è banale e non è effimero. È importante anche per chi vive a Torino. Scelga quei negozi salendo nelle valli. Scelga di comprare lì e non portare tutto da casa. È un gesto sociale. Necessario. Lo dica anche il Sindaco di Torino, lo dicano i Colleghi Amministratori, di comprare in valle. La montagna viva fa bene anche alla città. Fa bene al Piemonte e al Paese. I paesi sono vivi se vi è una comunità. Comunità che deve avere degli ancoraggi. Spazi che diventano luoghi. Lo sono i bar, lo sono i centri multiservizio – sanciti necessari dalla legge nazionale sui piccoli Comuni 158 del 2017 – che oggi la Regione incentiva con 4,7 milioni di euro. Un esempio anche per altre Regioni. Uncem ha realizzato nel 2022 un dossier di approfondimento su questo tema che è significativo e che dà strumenti alle imprese, che da luoghi di vendita offrono servizi, spazi per le comunità, aggregazione, socialità. Che in montagna è diversa dalle aree urbane. Altri Paesi europei già hanno fatto percorsi virtuosi, penso alla Francia con il progetto nazionale sui “1000 Cafés”, alla rete di negozi dello Yorkshire, alla Spagna che combatte lo spopolamento con sgravi fiscali. Sugli sgravi occorre agire e fare di più. Fiscalità differenziata e peculiare. Uncem ha diffuso in queste ore un ordine del giorno in merito, per tutti i Comuni e gli Enti montani. Per dire che eliminare le imposte nelle aree montane alpine e appenniniche, non indebolisce lo Stato. Lo rafforza. Perché 90 Comuni in Piemonte, 200 in Italia, senza un negozio o un bar non sono solo una emergenza economica, bensì sociale. E avere una impresa o un bar o un negozio di prossimità in più, genera anche gettito fiscale. Lo diceva già la legge 97 del 1994, inattuata. Si rimedi in fretta a questa miopia, cogliendo i segni dei tempi. Si intervenga nella riforma fiscale, ad esempio. Un negozio o un bar in meno nei piccoli Comuni è una perdita per tutti. È un vuoto pericoloso. Per l’Italia e per il Paese. Il bar salva la comunità. La scuola salva il futuro. Il paese salva il Paese. Le Botteghe dei servizi contrastano questa emergenza di abbandono e desertificazione, della quale il Paese non si è ancora del tutto accorta”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.

Scarica il PDF del dossier Uncem sui luoghi di comunità e sui centri multiservizio:
https://uncem.piemonte.it/wp-content/uploads/2022/06/UNCEM-CRC-MontMall-Case-Comunita-giu2022-ok.pdf

La suddivisione per Provincia dei 75 Comuni nei quali sono localizzate le botteghe finanziate:
Alessandria: Albera Ligure, San Sebastiano Curone, Voltaggio.
Asti: Cassinasco e Roccaverano.
Biella: Casapinta, Rosazza, Sordevolo.
Cuneo:Acceglio, Aisone, Argentera, Caprauna, Cartignano, Castelmagno, Crissolo, Frassino, Gambasca, Levice, Melle, Mombarcaro, Monesiglio, Montemale di Cuneo, Monterosso Grana, Murazzano, Ostana, Paesana, Paroldo, Pietraporzio, Pontechianale, Pradleves, Prazzo, Rittana, Robilante, Roccasparvera, San Benedetto Belbo, San Damiano Macra, Sanfront, Serravalle Langhe, Valdieri, Venasca, Vernante, Viola.
Torino: Ala di Stura, Brosso, Cantoira, Castelnuovo Nigra, Cesana Torinese, Claviere, Coiro, Exilles, Frassinetto, Massello, Nomaglio, Pinasca, Pragelato, Prascorsano, Pratiglione, Tavagnasco, Traves, Usseaux, Usseglio, Val di Chy, Valprato Soana, Vistrorio, Viù.
Vercelli: Balmuccia, Campertogno e Piode.
VCO: Airola, Bannio Anzino, Beura Cardezza, Macugnaga, Re, Trontano, Vanzone con San Carlo.

Le domande ammesse al contributo sono 85 per un totale di 2.995.748 euro. Sono 42 in provincia di Cuneo (1.461.150 euro), 23 nella città metropolitana di Torino (851.668 euro), 8 nel VCO ( 288.943), 4 a Biella ( 107.141 euro), 3 ad Alessandria (102.723 euro), 3 a Vercelli (108.493 euro), 2 ad Asti (75.630 euro).
La maggior parte delle domande ammesse riguardano il Cuneese ed il Torinese che rappresentano una parte consistente dei Comuni montani ma il contributo regionale si estende di fatto su tutto il territorio.
Delle 85 botteghe, 52 sono già attive mentre 33 sono da attivare: il contributo regionale farà da volano a un investimento complessivo di oltre 4.730.000 euro sul territorio.
Il bando era rivolto ai Comuni montani con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti. Tra i criteri per l’attribuzione del punteggio, anche l’indice di marginalità del Comune.
Il contributo massimo previsto per ogni singola domanda è di 50.000 euro, di cui 30.000 per investimenti e 20.000 per spese di gestione.