CUNEO PELLET, IL PEZZO DI FILIERA POSSIBILE. IN FONDAZIONE CRC LA PRESENTAZIONE DEL DOSSIER UNCEM PER INCENTIVARE LE IMPRESE FORESTALI A CRESCERE
Segherie e falegnamerie delle valli cuneesi e del Piemonte possono completare il loro business aggiungendo linee di produzione di pellet. Lo propone Uncem Piemonte, nel dossier “Cuneo Pellet”, presentato stamani a Cuneo, nello Spazio incontri della Fondazione CRC, e grazie al supporto della stessa Fondazione. Al tavolo, con il Consigliere CRC Michelangelo Pellegrino, i vertici di Uncem nazionale Marco Bussone e piemontese Roberto Colombero, ma anche Dirigenti regionali e provinciali, imprese produttrici di pellet – come la SilvaTeam di San Michele Mondovì -, Professori universitari ed esperti della filiera legno. Da Marco Bonavia, Dottore Forestale, e Annalisa Paniz, Direttore di AIEL, autori con Uncem del dossier, l’inquadramento delle sfide per le imprese e un quadro sull’andamento del mercato del combustibile che nasce dalla compressione della segatura. “Non senza superamento della parcellizzazione fondiaria, lavoro insieme tra imprese, uso del legname in cascata – spiega Colombero -. Boscaioli e imprese forestali non sono ingombro, bensì pezzi centrali del percorso. La SilvaTeam è una delle migliori realtà italiane che producono pellet, materiale che importiamo al 95% dall’estero, nonostante gli 11 milioni di ettari di foreste dell’Italia, 1 milione in Piemonte. Dobbiamo stimolare la nascita di filiere locali. Spiegando a segherie e falegnamerie del territorio che possono completare i loro cicli di lavorazione usando lo scarto delle lavorazioni meccaniche, producendo pellet appunto”. Lo fa bene, in Piemonte, la piccola Segheria Giordano di Campertogno. Un modello. Specializzata nella carpenteria in legno rivolta al mercato edile e nella falegnameria da arredamento. Dagli scarti di lavorazione, l’azienda produce legna da ardere, cippato e pellet. La produzione del pellet in larice e abete, commercializzato con il marchio Verbrenne, è stata avviata nel 2006. La realtà della Segheria Giordano srl rappresenta non solo un contesto virtuoso nell’artigianato di eccellenza, ma anche un buon esempio di differenziazione del prodotto e di utilizzo razionale del legno, dai semilavorati ad uso edile fino alla valorizzazione energetica dei materiali di scarto. “Dimostra che si può fare – evidenzia Marco Bussone – Abbiamo bisogno di valorizzare, nell’economia circolare, tutti i prodotti forestali dei territori, compresi gli scarti. Per questo anche oggi abbiamo chiesto alla Regione Piemonte di agire, di investire sulla filiera. PSR ad esempio, ma anche le prime risorse economiche che arrivano alle regioni italiane per attuare la Strategia forestale nazionale. Le filiere del legno sono sulla bocca di tutti. Dobbiamo partire dal bosco, dai proprietari che si uniscono, che agiscono insieme, che certificano le proprietà, che pianificano le foreste. E filiere che remunerino tutti, generando coesione e non sperequazioni”.
Il dossier è scaricabile sul sito Uncem Piemonte, a questo link: https://uncem.piemonte.