IL PIANO NAZIONALE DI RIPRESA E RESILIENZA | MONTAGNA, TRASPORTI E INFRASTRUTTURE
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza varato dal Governo il 29 aprile 2021
e trasmesso alla Commissione Europea il 30 aprile 2021, rappresenta un programma di investimenti ed interventi che hanno l’obiettivo rispondere alla crisi economica e sociale determinata dalla pandemia Covid-19. Ripresa economica, sviluppo del potenziale di crescita del Paese attraverso l’utilizzo di fondi stanziati dall’Unione Europea.
Le priorità del PNNR si focalizzano sulla transizione ecologica e digitale e sul recupero dei ritardi che storicamente penalizzano il Paese, relativi ai giovani, alla parità di genere e al divario territoriale.
Nello specifico il Piano segue 6 linee strategiche di azione, chiamate missioni che rappresentano anche le aree strutturali su cui saranno incentrati i vari interventi, le dotazioni finanziarie e la relativa suddivisione in aree di focalizzazione:
- digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo;
- rivoluzione verde e transizione ecologica;
- infrastrutture per una mobilità sostenibile;
- istruzione e ricerca;
- inclusione e coesione.
Il PNRR contribuirà allo sviluppo del Paese generando una crescita economica sostenibile ed inclusiva, fondamentale per la ripresa territoriale e sociale delle aree montane.
Nel dettaglio il PNRR rilancerà e rafforzerà la strategia per le aree interne e montane con lo stanziamento 830 milioni di euro destinati in particolare “ai servizi sanitari di continuità” e “al potenziamento dei servizi e delle infrastrutture sociali di comunità”. E’ previsto inoltre un “ingresso” dei territori nella transizione digitale. Con misure precise per la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e con 6,3 miliardi di euro per le “reti ultraveloci (banda larga e 5G)”. In questo modo si raggiungeranno tutte le scuole ma anche le “case sparse”. La speranza è quella di abbattere quel digital divide che impedisce la fruizione di una connessione adeguata alle esigenze quotidiane di lavoro e di vita dei cittadini.
Nell’ambito dei trasporti e delle infrastrutture, l’attenzione non si focalizzerà esclusivamente sull’alta velocità. Per i treni, vi sono 940 milioni di euro per il “Potenziamento delle linee regionali”. 1,58 miliardi vanno alle “connessioni diagonali”, sull’Appennino. E anche sulle ferrovie regionali, vanno riattivate le ferrovie chiuse.
Il PNNR rappresenta quindi una grande occasione per le aree montane per recuperare attraverso investimenti precisi e una politica del territorio concreta quelle disparità sociali, economiche ma soprattutto fornire reali opportunità per coloro che vivono quei territori.