UNCEM PIEMONTE UNIONE NAZIONALE DEI COMUNI DELLE COMUNITA' E DEGLI ENTI MONTANI
Delegazione Piemontese

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Il trasporto locale nelle aree montane è tradizionale. La conformazione geografica del territorio incide fortemente sulla tipologia servizi offerti non tenendo in considerazione la densità abitativa di alcuni luoghi e le necessità dei cittadini che vivono quei luoghi. Mentre i centri abitati sono quasi tutti insediati lungo i pendii e nelle diramazioni interne delle vallate, i pullman percorrono l’asta principale delle valli lasciando scoperti i servizi in numerosi tratti di collegamento tra i fondovalle e le zone abitate.  Il trasporto di linea quindi effettua percorsi che riescono a soddisfare le esigenze di mobilità di poche categorie di soggetti come ad esempio studenti o utenti che usufruiscono di servizi quali ospedali o uffici di pubblica utilità. Tutto ciò determina un grande uso del mezzo privato con conseguenze di forte impatto sia in termini di inquinamento atmosferico, sia in termini sociali accentuando quel limite insostenibile per cui “se non si hanno mezzi di trasporto individuali in montagna non si può vivere”.

Una condizione di difficolta nell’accesso ai servizi essenziali che lo stesso Capo dello Stato Sergio Mattarella ha sottolineato durante il suo discorso in occasione della Giornata Internazionale della Montagna celebrata in tutto il mondo l’11 dicembre, “è negli spazi alpini e appenninici di ogni zona montana che emergono con straordinaria puntualità sia i disagi derivanti dall’essere ‘periferie’, sia le disuguaglianze nell’accesso ai servizi pubblici essenziali tali da manifestare una vera e propria questione di garanzia di diritti di cittadinanza per gli abitanti di queste aree”.

Riprogettare un sistema di trasporto nelle aree montane che veda riconosciuti ai cittadini i diritti sanciti dalla Costituzione Italiana è una sfida che un Paese che si dichiara avanzato culturalmente e socialmente non può non raccogliere. Occorre effettuare un’inversione rispetto ad un sistema di trasporto radicato nel tempo, che ponga gli enti locali, gli amministratori e i cittadini stessi al centro delle attività di progettazione.

Al sistema attuale manca infatti una corrispondenza con le esigenze di mobilità interna delle vallate, delle aree a domanda debole ma anche con quelle turistiche.

In quest’ultimo ambito infatti tale necessità viene colmata dai singoli operatori come ad esempio gli albergatori, che con mezzi propri soddisfano le rischiste avanzate dagli utenti determinando un problema di costi e di mezzi al tempo stesso.

Questo significa ripensare completamente alle modalità di trasporto includendo l’impego di mezzi alternativi ai pullman che per costi di esercizio e capacità di carico, non rappresentano più la risposta ideale ad un territorio montano.

Su diversi territori in diverse valli alpine stanno nascendo progetti per la costruzione di reti di “trasporto a chiamata unito a soluzioni miste di car pooling o car sharing, che faranno della condivisione del mezzo l’aspetto fondamentale della strategia, sostenendo al contempo l’importanza dell’innovazione tecnologica attraverso la realizzazione di piattaforme informatiche per la gestione dei servizi di mobilità.

Perché in ottica futura dovrà essere l’offerta a modellarsi alla domanda e non viceversa.