UNCEM PIEMONTE UNIONE NAZIONALE DEI COMUNI DELLE COMUNITA' E DEGLI ENTI MONTANI
Delegazione Piemontese

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Il 26 luglio 2016 Uncem presentava la proposta di legge elettorale regionale con 50 Collegi uninominali, uno per Consigliere, in Piemonte. Sono passati sette anni e in settimana il Consiglio regionale esaminerà una proposta di legge elettorale molto diversa da quella auspicata da Uncem con tanti Comuni montani che negli anni si sono espressi a favore dei Collegi uninominali. Sempre di più invece, Torino, e la Città di Torino in particolare, faranno il pieno con la metà dei Consiglieri eletti. I restanti pezzi di territorio se sono fortunati avranno un rappresentante, se invece i partiti non scelgono lì chi inserire nelle liste o nel listino, stanno senza. E con la doppia preferenza di genere, in questa direzione di omogenea rappresentanza, con tutto il rispetto ce ne facciamo poco. 50 collegi uninominali sarebbero stati 50 pezzi di Piemonte che esprimono donne o uomini nell’Istituzione che fa le leggi regionali. Verrà invece penalizzato chi è più all’esterno della città, chi ha meno abitanti, e anche la preferenza doppia non agevola l’omogeneita del diritto a essere rappresentati. Abbiamo sempre posto a tutti i partiti, senza distinzione, con forza un tema serio di democrazia, regionale, per tutte le Regioni, e nazionale. Il Presidente Riba affermava che ‘ogni territorio ha diritto a un suo rappresentante, non vale solo per la montagna. Anche il territorio vota, come avviene negli Stati Uniti d’America, dove ogni Stato, indipendentemente dal numero di abitanti ha due Senatori. E una cosa deve essere chiara: oggi la montagna non è appannaggio politico per qualche partito o gruppo. Dobbiamo attaccare un sistema di interessi corporativi che guardano alla montagna per metterci sopra le mani, per prendere qualche voto pur restando ancorati ai sistemi urbani’. Questo è il punto. E voglio augurarmi che la nuova legge che verrà votata, probabilmente in settimana a Palazzo Lascaris, non lasci territori senza rappresentanza, aumentando dunque le disuguaglianze, riducendo a briciole il patto tra eletto ed elettore nel quale sempre abbiamo creduto”.

Lo afferma Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte.