UNCEM PIEMONTE UNIONE NAZIONALE DEI COMUNI DELLE COMUNITA' E DEGLI ENTI MONTANI
Delegazione Piemontese

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di Matteo Barbero

 

Semplificare e velocizzare l’iter per la richiesta degli anticipi a valere sui finanziamenti PNRR. Superare le difficoltà di utilizzo del sistema ReGiS. Sono questi gli obiettivi della circolare n. 19/2023 diffusa dalla Ragioneria generale dello Stato per fornire chiarimenti e prospettare soluzioni immediatamente operative a fronte delle sollecitazioni pervenute soprattutto dagli Enti locali (si veda ItaliaOggi di ieri). Le novità più importanti riguardano la gestione di cassa, nodo molto sensibile nella fase attuale in cui si deve passare alla “messa a terra” degli interventi e quindi occorre iniziare a far fronte tempestivamente ai pagamenti. Per evitare di esporre eccessivamente gli attuatori, il circuito finanziario del PNRR  è stato pensato (dal dm 11 ottobre 2021) prevedendo un anticipo iniziale e successive erogazioni a stato avanzamento lavori e a saldo. In ordine all’anticipo, la circolare chiarisce innanzitutto che non è richiesto il caricamento sul sistema ReGiS di alcun documento giustificativo di spesa per poterne beneficiare, basta che il progetto sia censito nel sistema ReGiS. Si interviene poi sulla misura dell’anticipo, che di norma è fissato nella misura del 10% del finanziamento, importo che in molti casi non basta, ad esempio quando l’appaltatore chiede l’anticipazione contrattuale, oppure per gli  interventi che prevedono aiuti e fondi a leva. Sul punto, la circolare opera un distinguo fra nuovi progetti e progetti in essere, i primi finanziati direttamente sui fondi europei, i secondi su fondi statali. In entrambi i casi, viene prevista la possibilità di ottenere anticipi anche superiori al 10% (non viene fissato un massimale), anche se con modalità ancora poco chiare. Per i nuovi progetti la richiesta di anticipazione va inoltrata al Mef dall’Amministrazione titolare della misura, anche sul la base delle esigenze manifestate dai soggetti attuatori, attraverso un’apposita funzione del sistema ReGiS, senza alcuna altra formalità salvo la dichiarazione che le procedure di attivazione della misura sono in corso. Per i progetti in essere, invece, la richiesta può essere inoltrata (secondo le modalità descritte in apposita guida operativa che sarà emanata entro 15 giorni dalla pubblicazione della circolare) direttamente dagli attuatori sempre al Mef, il quale provvederà sentita l’Amministrazione titolare della misura. La circolare stringe anche i tempi per le erogazioni successive all’anticipo, imponendo alle Amministrazioni titolari di esaminare i rendiconti degli attuatori entro 15 giorni e, se la documentazione è corretta e completa, a pagare entro i successivi 10 giorni lavorativi. In pratica, le tranche successive di finanziamento dovrebbero arrivare nelle casse degli attuatori entro meno di un mese. Ovviamente, a condizione che tutto sia rendicontato correttamente. Su questo secondo versante versante, come detto, la circolare interviene per migliorare il funzionamento di ReGiS (che, lo ricordiamo, è il sistema operativo  utilizzato ai fini del monitoraggio, rendicontazione ed erogazione delle riso se del PNRR). A tal fine, essa impone ai Ministeri di completare il caricamento dei codici unici di progetto (CUP) entro 15 giorni (ad oggi migliaia di CUP non sono censiti, come denunciato da Ifel) e di approvare entro 30 giorni  manuali tecnico-operativi contenenti gli obblighi e le scadenze in capo ai soggetti attuatori e le informazioni necessarie, inclusa la parte documentale da inserire nel sistema ReGiS. Previsto, infine, l’accentramento sulla Rgs dell’attività di profilazione degli utenti (altro punto dolente).